giovedì 6 giugno 2013

Qualche considerazione, ma finalmente Creta

Finchè è stata solo un'idea quella di spostarsi con la casa sulla groppa o sulla groppa della casa, non ho mai ben recepito le implicazioni e il significato anche molto personale di uno stato del genere. Ora partiti da meno di un mese ma con davanti altri 5 mesi comincio a rendermi conto di quanto questa scelta mi sia cucita sulla pelle e di quanto sono fortunata per aver incontrato Stefano che senza indugio, pur essendo a suo dire una “persona stanziale”, ha condiviso con entusiasmo creativo questo progetto.

Per me è fantastico, la sensazione di un inizio importante che si avvicina a un'essenza più antica, sento un eco di memorie nomadi, vedremo dove mi condurranno, la barca a vela è perfetta per questo: il mezzo col quale viaggiare che è anche la tua casa, per conoscere posti e civiltà diverse, lentamente e in armonia. È anche la scelta del proprio “pollice verso”, fatto di adrenalina a volte e dove il rischio ha la faccia della propria inadeguatezza a misurarsi con una forza talmente grande che manco ti vede ma lo preferisco alle leggi di vita create dall'uomo per sopravvivere nelle grandi città.

Andar per mare vuol anche dire prendere le misure di se stessi, limiti che pensavi irremovibili si spostano e ne vedi altri che magari non immaginavi, poi ancora sto scoprendo che la sensibilità o quello che chiamiamo sesto senso o meglio ancora il famoso gut feeling in mare ha un posto in prima fila e va sempre ascoltato. Mentre entravamo nella baia di porto kajio ho subito avuto una sensazione claustrofobica, l'acqua torbida e un 2 alberi arruginito, ancorato in mezzo alla baia a un corpo morto, le pareti montagnose attorno rimandavano il boato del vento con una risonanza insopportabile, poche e conciate barchine di pescatori, quel poco che c'è a riva è trasandato e triste. 

Amen, passa la prima notte, il mattino controllo le previsioni per andarmene via da lì prima possibile ma nulla, sembra che da quando siamo in grecia possiamo solo scappare da burrasche infilando rosicate finestre una dopo l'altra, il giorno che segue accresce la mia ansia, cattivo umore divento intrattabile..... la notte è l'incubo per eccellenza, su com'è andata leggi Stefano non ci spendo mezza parola, l'unica considerazione su questo posto è che è infelice, soffocante e ho la netta sensazione che abbia un karma pesante di cui non si è proprio liberato questo influisce sugli esseri umani come sui luoghi.


Appena salpati per Kithira l'aria torna a essere respirabile, non avevamo voglia di fare molte miglia e abbiamo tentato di passare la notte, nella parte est dell'isola in 2 differenti baie ma nulla i fondali rigettavano la nostra ancora come cemento così dobbiamo proseguire, stanchi ormeggiamo nella bella baia di Kapsali a sud dell'isola, ma anche da qua ci ritroveremo a scappare, infatti dopo la prima notte ormeggiati lungo il molo ci dobbiamo spostare perchè la 
risacca si fa decisamente pericolosa, risultato 
notte di turni all'ancora, pure qui i fondali non sono sicuri, una barca di inglesi prova a prendere il largo per cambiare baia e li vediamo saggiamente tornare dopo nemmeno 30 minuti.... fuori ci sono 40 nodi se va bene.

Comunque il paesino è grazioso, costruito a misura di turista estivo, angoli da cartolina che farebbero impazzire mia cugina Gio, insomma tutti gli ingredienti che per un' europeo fanno Grecia. Non vediamo l'ora di arrivare a Creta per cui decidiamo di salpare anche se il tempo non è proprio l'ideale ma tanto il giorno dopo sarebbe peggio per cui via! Si mette la prua a 120° e puntiamo Chania che raggiungiamo dopo 9 ore di navigazione. 

Finalmente Creta, quest' isola che per me significa storia con la esse maiuscola mi affascina moltissimo e cercherò di conoscerla il più possibile, Chania è una cittadina veneziana, non mi sembra di essere in Europa e nemmeno in Grecia. Benvenuto a Creta Jonathan!











2 commenti:

  1. ciao cugina...ho letto tutto finalmente ..per sentire un po' di calore in mezzo alla burrasca di qua..scrivi sempre come un dio..il mio prefrito che ri fa scrivere così ora..ci è scappata la lacrimuccia anche quando parlavi di me e te ne sono grata..spero davvero che il guerriero in me che poco riconosco vinca lo setsso la battaglia. ti voglio un bene che solo tu conosci .lu

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    1. grazie Lu mi fa felice sapere che mi leggi, ho così la sensazione di averti quà, e in qualche modo far fluire l'energia, ti abbraccio fortissimo donna coraggiosa!

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